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italo lombardi italo lombardi da caserta pubblicato il Giugno 5, 2019 alle 5:13 pm:
Insieme con altri miei fratelli e sorelle ho ereditato nel 2018 per testamento di una nostra sorella deceduta nello stesso anno, sei unità immobiliari tra appartamenti e pertinenze ed abbiamo fatto domande di successione e pagato il relativo importo . La nostra defunta sorella che ci ha lasciato questa eredità, aveva comprato il tutto insieme ad un’altra sorella con la quale conviveva e che era deceduta nel 2011, anno per il quale , ora l’agenzia delle entrate ci chiede di pagare le tasse di successione dalla prima alla seconda sorelle entrambe defunte. Possiamo produrre opposizione a questa richiesta, o per lo meno chiedere una riduzione degli importi , trattandosi di prima casa ed entrambe proprietarie al cinquanta per cento. grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda per le imposte relative alle successioni gli eredi sono responsabili delle sole imposte se non pagate dal debitore defunto. Poi per poter ridurre le imposte da pagare si deve verificare se almeno uno degli eredi al momento della denuncia di successione risiedeva in un immobile oggetto della successione; in tal caso si beneficia dell'aliquota agevolata per il calcolo delle imposte in riferimento al solo immobile nel quale uno degli eredi ha la residenza. Il discorso si ripete se un altro erede ha residenza presso un altro immobile oggetto di successione. Buona serata dott. Gatti Domenico
Roberto Roberto da Roma pubblicato il Maggio 30, 2019 alle 6:31 pm:
Buonasera volevo sapere fatti dei lavori di ristrutturazione straordinaria ho pagato la ditta e il materiale utilizzato che è detraibbile co un bonifico normale perdendo la possibilità di recuperare la percentuale spettante.Chiedo come posso fare per poter ottenere dalle dittequesta detrazione.Ho sentito che bisogna fare un atto notorio sostitutivo dove potrei trobvare il modulo? Grazie distinti saluti
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che la ditta avendole suggerito un bonifico non per ristrutturazione la ha fuorviata. Per poter detrarre la spesa dei materiali la ditta deve firmarle una dichiarazione in cui si attesta che è stata pagata e che l'importo percepito concorre alla formazione del reddito dell'impresa stessa. Quindi è opportuno che sia stesso la ditta per il tramite del suo ufficio amministrativo o commerciale che le risolva il problema fornendole non solo il modulo, bensì firmandolo e attestandolo. Buona serata dott. Gatti Domenico
cinzia cinzia da mogliano veneto pubblicato il Maggio 21, 2019 alle 11:50 am:
Buongiorno. Io e mio marito ci siamo resi conto che non abbiamo mai richiesto le detrazioni fiscali per nostra figlia nata nel 2016. La prima domanda è si possono recuperare e in che modo? il caf ci ha chiesto 80 euro. La seconda domanda é a chi conviene richiederle a me che ho un reddito di 18000 euro, oppure a mio marito che ha una ral di 30000? oppure al 50%? come ultima domanda invece vorrei chiederle a chi conviene richiedere l'assegno per la figlia a me o mio marito? grazie anticipatamente
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che è possibile presentare un modello redditi 2017 (anno 2016) integrativo se già presentato nei termini o tardivo per recuperare le detrazioni per vostra figlia. Inoltre le detrazioni per figli a carico essendo minori in ragione del reddito complessivo conviene che lei si metta a carico i ragazzi. Se lei dalla certificazione unica però non vede un buon importo di ritenute per la sua certificazione redditi conviene mettere a carico di suo marito i figli. Per gli assegni è indifferente se li abbia lei o suo marito poiché i redditi si sommano e incidono sui valori delle tabelle relative al calcolo della quota mensile degli assegni. Saluti dott. Gatti Domenico

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Angelo Angelo da Udine pubblicato il Gennaio 16, 2020 alle 4:01 pm:
Buongiorno, scrivo per avere un informazione, se possibile. Io tra pochi giorni dovrei essere assunto da un azienda alimentare, con contratto flessibile al 74,qualcosa%. Nelle mie intenzioni ho quella di aprire un commercio online che sia quello tramite piattaforme varie o anche negozio online personale. Ho dubbi sulla fattibilità, nel senso se è possibile avviare un commercio regolare di tale attività o l'azienda dove andrò può negarmelo. Specifico che le cose che andrò a vendere non fanno concorrenza alla mia futura azienda. E se mi permettessero di aprirla, i 300 di inps dovrei versarli io o quelli della mia futura azienda basteranno? Grazie per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che c'è esonero per pagamento di contributi Inps commercianti solo nel caso di sussistenza di contratto di lavoro a tempo pieno. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Adrian Adrian da Roma pubblicato il Settembre 8, 2019 alle 12:31 pm:
Salve, sono una ragazza di 25 anni che vorrebbe avviare in attività di vendita di abbigliamento online. Siamo io e mia sorella di 16 anni a voler cominciare quest’attività. Vorremmo avere delucidazioni a riguardo ed essere seguite di conseguenza da un commercialista. Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le posso dire che potrebbe essere opportuno iniziare con vendite occasionali e poi aprire la partita IVA con opzione per regime forfetario. Se volete informazioni più dettagliate e volete avviare una collaborazione con il mio studio mi potete telefonare al numero di cellulare 3895559595. A causa della eccessiva pubblicità vi chiedo di inviarmi un messaggio con vostro recapito telefonico o di cellulare se intendete contattarmi. Grazie. Buona serata dott. Gatti Domenico
Giuseppe Giuseppe da België pubblicato il Luglio 22, 2019 alle 2:37 pm:
Buongiorno Dott. Gatti, vi contatto al fine di sapere più info possibile per aprire un'attività quale un "cafè letterario" nel Siciliano. incentivando il territorio socio-culturale della zona, dando spazio ad artisti emergenti, dando un punto di ritrovo ai giovani anche per leggere un libro; di fatti ci piacerebbe proporre inoltre alla casa Comunale la possibilità di trasferire la propria Biblioteca nell'attività. Diciamo che nell'immaginario c'è molto da fare e da chiedere, pertanto vengo al dunque. In che modo è possibile aprire un'attività con degli incentivi europei/statali facendo leva anche su fondi regionali per incentivare l'arte e la cultura nel territorio. concludo ringraziandovi e spero pertanto di ricevere un vostro aiuto magari privatamente. vi Auguro una buona settimana e un buon lavoro. Spero presto.
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che allo stato attuale per realizzare quanto da lei espresso la formula giusta sarebbe aprire un bar con la il bando "Resto al sud". Sarebbe un attività che realizza servizi e avrebbe anche una vocazione di promozione del territorio, come a me sembra di aver capito che lei voglia realizzare. Per ottenere un finanziamento sufficiente a realizzare il progetto (compreso quello di trasferire la biblioteca comunale, sempre che il comune lo permetta) si potrebbe pensare a una forma di srl con due soci in modo da poter arrivare a una richiesta di 100.000 €. Le dico che ci sono dei requisiti che però si devono avere per accedere ai bandi. Nel caso del bando "Resto al sud" per esempio il limite di età è di 46 anni e si deve trattare di soci che non abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non abbiano avviato già altra attività di impresa. Inoltre la parte a fondo perduto è del 35 % della spesa ammissibile poi il 65 % va restituito in 8 anni con un tasso di interessi pagato tramite un ulteriore contributo proveniente dai Fondi europei. Il prestito però è garantito dal fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. La sua domanda come vede per avere una risposta precisa richiederebbe informazioni altrettanto precise. Inoltre anche in presenza di tutte le informazioni la risposta è troppo complessa e lunga e sarebbe opportuna una consulenza a pagamento. Buona serata dott. Gatti Domenico

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Stefano Stefano da Grottaferrata pubblicato il Gennaio 21, 2020 alle 5:40 pm:
  Sono titolare di partita IVA e negli ultimi due anni ho lavorato come libero professionista con brevi contratti di tre mesi rinnovati non continuativamente. Per questo motivo il mio reddito indicato nel CUD rilasciato dall'azienda era basso e cioè di 3500 euro nel 2016 e di 3200 nel 2017. Ho fatto la dichiarazione dei redditi per entrambi (sono con il regime forfetario) e pagato le relative tasse. Parlando con un collega mi è venuto il dubbio se potevo invece non fare la dichiarazione e non pagare perché rientravo nella no tax area. Quindi la domanda che vi pongo è questa: secondo voi con il mio reddito così basso rientro nella no tax area essendo con partita IVA? Vi ringrazio
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che nel caso di apertura partita IVA si è comunque obbligati a presentare le dichiarazioni dei redditi in riferimento agli anni nei quali risulta attiva la partita IVA. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Antonio Antonio da Monza pubblicato il Settembre 30, 2019 alle 11:19 pm:
Buongiorno. Dal 1/1/2017 al 31/5/2017 ero co.co.pro. per un'azienda. Il 15/09/2017 apro P.I. regime forfettario e il principale cliente è la stessa azienda per la quale ero co.co.pro. Per il 2019 il principale cliente è sempre la stessa azienda. Domanda: per l'esercizio 2020, devo aderire al regime ordinario o posso rimanere forfettario? Grazie mille e buon lavoro
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Buona sera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che poiché ha fatturato prevalentemente verso un soggetto fiscale che è stato datore di lavoro nei due anni precedenti al 2019 allora nel corso del 2019 ha perso i requisti per rimanere nel regime forfetario; pertanto nel 2020 la sua azienda si trova nel regime ordinario. Buona serata Dott. Gatti Domenico
Angelo Angelo da Roma pubblicato il Settembre 4, 2019 alle 3:28 pm:
Buongiorno, io sono attualmente in regime forfettario (attività di vendita servizi e corsi online) sto valutando la proposta di un'azienda austriaca come venditore porta a porta ma so che non è compatibile con il regime forfettario domanda: fino al fatturato netto di 5.000 € proveniente dall'attività di venditore porta a porta potrei mantenere il regime forfettario per la mia attuale attività? e solo al superamento di tale soglia dovrei trovare un regime fiscale con IVA che possa andare bene per entrambe le attività? Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda lei può mantenere il regime forfetario fino al limite di 6410,26 € di compensi maturati per provvigioni per vendite a domicilio porta a porta. Nel caso in cui si supera tale importo come provvigioni e lei attivi il codice attività per vendite a domicilio porta a porta non ci si può più avvalere del regime forfetario. Buona serata dott. Gatti Domenico

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