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Buongiorno, devo cedere quote di una srl acquisite nel 1995 per il 25%, nel 2013 per il 12,5% e nel 2016 per il 12,5%. A quale tassazione andrei incontro? Grazie
Buongiorno,
mi chiamo Lauro Cassani, risiedo ad Alfonsine ( RA) in via Reale 346 e sono lavoratore dipendente, con 730 regolarmente presentato ogni anno.
Con decorrenza inizio Gennaio 2015, l’azienda per cui lavoro, in accordo con le rappresentanze sindacali, ha siglato un contratto aziendale di secondo livello con premi di produzione variabili, in base al raggiungimento di indicatori migliorativi. Tale accordo prevedeva 14 anticipi di premio annuali, ed il saldo (che poteva essere positivo o negativo al luglio dell’anno successivo).
Poiché gli indicatori sono stati migliorati ogni anno, l’azienda ha sempre indicato nel modello CU che forniva, per i redditi 2015-2016-2017-2018 per la realizzazione del 730, la detassazione prevista al 10 % per importi collegati al saldo del premio, valore che comunque spesso era inferiore al massimo importo ammesso a tassazione del 10%.
L’ azienda quindi, pur certificando il raggiungimento degli indicatori migliorativi, inserendo nei CU la detassazione di importi collegati al saldo del premio come descritto, non ha mai conguagliato le detassazioni al 10% sugli anticipi dei premi (sempre tassati con aliquota piena) né fornito il secondo CU, come previsto dalla circolare 5E del Marzo 2018 della agenzia delle entrate, pagina 38, paragrafo 4.7, neppure per gli anni successivi alla circolare. In questo modo il dipendente non ha potuto usufruire della detassazione al 10% anche sugli anticipi, fino a raggiungimento del massimo valore ammesso (2000 euro per redditi anno 2015 e 2016 e 3000 euro per anni 2017 e 2018), versando di conseguenza importi maggiori del dovuto. Ad oggi ci stiamo confrontando con l’azienda per dirimere la questione (dato che l’errore è suo anche se l’irpef in eccesso l’ha incassata il fisco) ma è altamente probabile che l’azienda riterrà di non fornire alcuna documentazione aggiuntiva perché lo reputa a lei non conveniente, limitandosi a procedere per le documentazioni future. Ora, considerato che:
- la circolare 5E della agenzia delle entrate è stata pubblicata il 29 Marzo 2018,
- il paragrafo 4,7 non specifica date relativamente a quali anni di reddito fare riferimento, ne sua retroattività
- il 730 integrativo del 2018 poteva essere presentato fino al 23 luglio 2018,
risulta una casistica immaginabile di questo tipo:
1) Arretrati detassazione anticipi PDR anno fiscale 2018 non percepiti: si procederà con il CAF ed i dati contenuti nelle buste paga, per le opportune domande di rimborso.
2) Arretrati detassazione anticipi PDR anno fiscale 2017 non percepiti:
a) Il rimborso è possibile, se l’interpretazione della circolare fa risalire la sua applicabilità alla denuncia dei redditi dell’anno relativi alla sua pubblicazione (quindi anno fiscale 2017) e tenuto conto che l’integrativo 730 era possibile fino alla data del 23 luglio 2018 (chiusura bilancio al 30 giugno)
b) Il rimborso non è possibile se l’interpretazione della circolare, fa risalire la sua applicabilità alla denuncia dei redditi relativa all’ anno fiscale della data della circolare stessa (quindi redditi 2018 denunciati nel 2019)
Gli Arretrati detassazione anticipi PDR anno fiscale 2016 non percepiti: nulla è dovuto in quanto il saldo PDR 2016 è stato superiore al massimo detassabile
3) Arretrati detassazione anticipi PDR anno fiscale 2015 non percepiti:
c) Il rimborso è possibile, se l’interpretazione della circolare fosse retroattiva e considerasse i PDR ottenuti con i criteri descritti nella circolare stessa, criteri già presenti fin dal contratto dell’anno fiscale 2015
d) Il rimborso non è possibile, se l’interpretazione della circolare non prevede rimborsi retroattivi.
Le domande sono:
1) come possiamo interpretare le casistiche sopra esposte?
2) è corretto procedere con il CAF che fece la dichiarazione degli anni in oggetto, per le domande di rimborso (utilizzando le buste paga)
3) entro quando sarebbe possibile chiedere il rimborso da parte del singolo contribuente (se esiste in pratica un termine di prescrizione)
Ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti
Lauro Cassani
Quello che vorrei sapere è, essendo io residente a Roma, vorrei costituire nuova società srls, posso fare la sede legale in valle d'Aosta usufruendo di un ufficio in coworking?
3 messaggi.
Buongiorno, scrivo per avere un informazione, se possibile. Io tra pochi giorni dovrei essere assunto da un azienda alimentare, con contratto flessibile al 74,qualcosa%. Nelle mie intenzioni ho quella di aprire un commercio online che sia quello tramite piattaforme varie o anche negozio online personale. Ho dubbi sulla fattibilità, nel senso se è possibile avviare un commercio regolare di tale attività o l'azienda dove andrò può negarmelo. Specifico che le cose che andrò a vendere non fanno concorrenza alla mia futura azienda.
E se mi permettessero di aprirla, i 300 di inps dovrei versarli io o quelli della mia futura azienda basteranno?
Grazie per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
Salve, sono una ragazza di 25 anni che vorrebbe avviare in attività di vendita di abbigliamento online. Siamo io e mia sorella di 16 anni a voler cominciare quest’attività.
Vorremmo avere delucidazioni a riguardo ed essere seguite di conseguenza da un commercialista.
Grazie
Buongiorno Dott. Gatti, vi contatto al fine di sapere più info possibile per aprire un'attività quale un "cafè letterario" nel Siciliano.
incentivando il territorio socio-culturale della zona, dando spazio ad artisti emergenti, dando un punto di ritrovo ai giovani anche per leggere un libro; di fatti ci piacerebbe proporre inoltre alla casa Comunale la possibilità di trasferire la propria Biblioteca nell'attività.
Diciamo che nell'immaginario c'è molto da fare e da chiedere, pertanto vengo al dunque.
In che modo è possibile aprire un'attività con degli incentivi europei/statali facendo leva anche su fondi regionali per incentivare l'arte e la cultura nel territorio.
concludo ringraziandovi e spero pertanto di ricevere un vostro aiuto magari privatamente.
vi Auguro una buona settimana e un buon lavoro.
Spero presto.
4 messaggi.
Passaggio da regime ordinario per opzione a regime forfettario.
Sono una ditta individuale che svolge attività di Locazione di Beni immobili propri, Codice Ateco 682001 e più precisamente di un capannone che rappresenta un immobile strumentale per natura.
Fino alla fine del 2018 ho utilizzato il regime contabile ordinario scelto per opzione da più di 3 anni.
Alla mia attività è consentito avvalersi del regime forfettario?
(ancora nessun messaggio)