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71 messaggi.
Sandro Mabellini Sandro Mabellini da Perugia pubblicato il Maggio 9, 2019 alle 5:29 pm:
Salve, vorrei chiederle una delucidazione per eventuale pagamento tasse da proventi airbnb. Nel mio profilo airbnb, sono registrato con IVA Italiana, perché quando anni fa l'avevo aperto avevo residenza in Italia. Adesso, da qualche anno risiedo a Bruxelles. Quindi affitto casa lì ma con il profilo credo ancora fiscalmente riferito all'Italia. Adesso, se in questo 2019 guadagno X euro con airbnb, cosa devo fare? Pagare una cedolare secca per affitto casa a Bruxelles? O dichiarare il guadagno nella dichiarazione redditi Belga, nonostante nel mio profilo l'IVA indicata sia Italiana? Grazie! Sandro Mabellini
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda lei avendo presumo centro dei sui interessi in Belgio (risiede in Belgio) deve presentare la dichiarazione dei redditi in Belgio. Pertanto deve modificare la impostazione relativa all'IVA da italiana a belga. Saluti dott. Gatti Domenico
ROBERTA ROBERTA da Delfino pubblicato il Maggio 6, 2019 alle 11:41 am:
Salve, vorrei svolgere un'attività professionale occasionale con ritenuta d'acconto, per realizzare vetrine social per artigiani ! Quali obblighi contabili ci sono ? Grazie Dott.ssa Roberta Delfino
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda lei nell'istante in cui ha svolto la prestazione occasionale ha semplicemente l'obbligo di emettere la ricevuta di prestazione occasionale con ritenuta d'acconto al 20 % del reddito lordo. Per le prestazioni occasionali ha un limite per committente che è di 3125 € al lordo di ritenuta di acconto in un anno e per tutti i committenti per un totale di 6250 € al lordo di ritenuta di acconto e per non più di 30 giorni all'anno. Tuttavia se si superano i 5000 € totali scatta l'obbligo di pagare la gestione separata Inps. Non ci sono obblighi di tenuta della contabilità. Saluti dott. Gatti Domenico
Karin Karin da Terni pubblicato il Maggio 1, 2019 alle 6:58 pm:
Salve, volevo chiederle se ho l'obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi in questa situazione: Sono mamma di due figlie, una di 18 anni (compiuti nel novembre del 2018) e una di 12 anni. Ho una pensione di reversibilità dal 2016, non lavoro quindi non ho nessun altro reddito oltre alla pensione; avendo doppia cittadinanza, da quasi 2 anni vivo all'estero senza essere iscritta all'AIRE (non mi sono iscritta perché le mie figlie studiano online in una scuola in Italia). Premetto che nel paese in cui vivo al momento ho 2 appartamenti (una con usufrutto dove vivono i miei genitori, e l'altra ricevuta in eredità, nella quale vivo io e le mie figlie, dopo la morte di mio padre, nell'ottobre del 2017). All'inizio di aprile 2019 mi è arrivata una lettera dall'INPS nella quale chiedevano di compilare un'auto certificazione RED, ma io non ho mai fatto neanche la dichiarazione dei redditi. La domanda quindi è la seguente: Se non ho altre entrate devo dichiarare questi due appartamenti? (Valgono meno di 100.000€), mia madre è il garante fiscale (nel paese in cui abito per adesso) quindi paga lei le imposte per gli appartamenti.
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che lei deve dichiarare i redditi relativi ai due appartamenti. A Seconda di dove prevale la sua residenza li è corretto che lei presenti la dichiarazione dei redditi. Se vive in entrambi i paesi senza problemi allora, ovviamente, consiglio di scegliere il paese con livello di imposizione fiscale più basso. Saluti dott. Gatti Domenico

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Angelo Angelo da Udine pubblicato il Gennaio 16, 2020 alle 4:01 pm:
Buongiorno, scrivo per avere un informazione, se possibile. Io tra pochi giorni dovrei essere assunto da un azienda alimentare, con contratto flessibile al 74,qualcosa%. Nelle mie intenzioni ho quella di aprire un commercio online che sia quello tramite piattaforme varie o anche negozio online personale. Ho dubbi sulla fattibilità, nel senso se è possibile avviare un commercio regolare di tale attività o l'azienda dove andrò può negarmelo. Specifico che le cose che andrò a vendere non fanno concorrenza alla mia futura azienda. E se mi permettessero di aprirla, i 300 di inps dovrei versarli io o quelli della mia futura azienda basteranno? Grazie per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che c'è esonero per pagamento di contributi Inps commercianti solo nel caso di sussistenza di contratto di lavoro a tempo pieno. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Adrian Adrian da Roma pubblicato il Settembre 8, 2019 alle 12:31 pm:
Salve, sono una ragazza di 25 anni che vorrebbe avviare in attività di vendita di abbigliamento online. Siamo io e mia sorella di 16 anni a voler cominciare quest’attività. Vorremmo avere delucidazioni a riguardo ed essere seguite di conseguenza da un commercialista. Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le posso dire che potrebbe essere opportuno iniziare con vendite occasionali e poi aprire la partita IVA con opzione per regime forfetario. Se volete informazioni più dettagliate e volete avviare una collaborazione con il mio studio mi potete telefonare al numero di cellulare 3895559595. A causa della eccessiva pubblicità vi chiedo di inviarmi un messaggio con vostro recapito telefonico o di cellulare se intendete contattarmi. Grazie. Buona serata dott. Gatti Domenico
Giuseppe Giuseppe da België pubblicato il Luglio 22, 2019 alle 2:37 pm:
Buongiorno Dott. Gatti, vi contatto al fine di sapere più info possibile per aprire un'attività quale un "cafè letterario" nel Siciliano. incentivando il territorio socio-culturale della zona, dando spazio ad artisti emergenti, dando un punto di ritrovo ai giovani anche per leggere un libro; di fatti ci piacerebbe proporre inoltre alla casa Comunale la possibilità di trasferire la propria Biblioteca nell'attività. Diciamo che nell'immaginario c'è molto da fare e da chiedere, pertanto vengo al dunque. In che modo è possibile aprire un'attività con degli incentivi europei/statali facendo leva anche su fondi regionali per incentivare l'arte e la cultura nel territorio. concludo ringraziandovi e spero pertanto di ricevere un vostro aiuto magari privatamente. vi Auguro una buona settimana e un buon lavoro. Spero presto.
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che allo stato attuale per realizzare quanto da lei espresso la formula giusta sarebbe aprire un bar con la il bando "Resto al sud". Sarebbe un attività che realizza servizi e avrebbe anche una vocazione di promozione del territorio, come a me sembra di aver capito che lei voglia realizzare. Per ottenere un finanziamento sufficiente a realizzare il progetto (compreso quello di trasferire la biblioteca comunale, sempre che il comune lo permetta) si potrebbe pensare a una forma di srl con due soci in modo da poter arrivare a una richiesta di 100.000 €. Le dico che ci sono dei requisiti che però si devono avere per accedere ai bandi. Nel caso del bando "Resto al sud" per esempio il limite di età è di 46 anni e si deve trattare di soci che non abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non abbiano avviato già altra attività di impresa. Inoltre la parte a fondo perduto è del 35 % della spesa ammissibile poi il 65 % va restituito in 8 anni con un tasso di interessi pagato tramite un ulteriore contributo proveniente dai Fondi europei. Il prestito però è garantito dal fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. La sua domanda come vede per avere una risposta precisa richiederebbe informazioni altrettanto precise. Inoltre anche in presenza di tutte le informazioni la risposta è troppo complessa e lunga e sarebbe opportuna una consulenza a pagamento. Buona serata dott. Gatti Domenico

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Stefano Stefano da Grottaferrata pubblicato il Gennaio 21, 2020 alle 5:40 pm:
  Sono titolare di partita IVA e negli ultimi due anni ho lavorato come libero professionista con brevi contratti di tre mesi rinnovati non continuativamente. Per questo motivo il mio reddito indicato nel CUD rilasciato dall'azienda era basso e cioè di 3500 euro nel 2016 e di 3200 nel 2017. Ho fatto la dichiarazione dei redditi per entrambi (sono con il regime forfetario) e pagato le relative tasse. Parlando con un collega mi è venuto il dubbio se potevo invece non fare la dichiarazione e non pagare perché rientravo nella no tax area. Quindi la domanda che vi pongo è questa: secondo voi con il mio reddito così basso rientro nella no tax area essendo con partita IVA? Vi ringrazio
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che nel caso di apertura partita IVA si è comunque obbligati a presentare le dichiarazioni dei redditi in riferimento agli anni nei quali risulta attiva la partita IVA. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Antonio Antonio da Monza pubblicato il Settembre 30, 2019 alle 11:19 pm:
Buongiorno. Dal 1/1/2017 al 31/5/2017 ero co.co.pro. per un'azienda. Il 15/09/2017 apro P.I. regime forfettario e il principale cliente è la stessa azienda per la quale ero co.co.pro. Per il 2019 il principale cliente è sempre la stessa azienda. Domanda: per l'esercizio 2020, devo aderire al regime ordinario o posso rimanere forfettario? Grazie mille e buon lavoro
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Buona sera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che poiché ha fatturato prevalentemente verso un soggetto fiscale che è stato datore di lavoro nei due anni precedenti al 2019 allora nel corso del 2019 ha perso i requisti per rimanere nel regime forfetario; pertanto nel 2020 la sua azienda si trova nel regime ordinario. Buona serata Dott. Gatti Domenico
Angelo Angelo da Roma pubblicato il Settembre 4, 2019 alle 3:28 pm:
Buongiorno, io sono attualmente in regime forfettario (attività di vendita servizi e corsi online) sto valutando la proposta di un'azienda austriaca come venditore porta a porta ma so che non è compatibile con il regime forfettario domanda: fino al fatturato netto di 5.000 € proveniente dall'attività di venditore porta a porta potrei mantenere il regime forfettario per la mia attuale attività? e solo al superamento di tale soglia dovrei trovare un regime fiscale con IVA che possa andare bene per entrambe le attività? Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda lei può mantenere il regime forfetario fino al limite di 6410,26 € di compensi maturati per provvigioni per vendite a domicilio porta a porta. Nel caso in cui si supera tale importo come provvigioni e lei attivi il codice attività per vendite a domicilio porta a porta non ci si può più avvalere del regime forfetario. Buona serata dott. Gatti Domenico

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