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Maria Maria da rimini pubblicato il Settembre 15, 2019 alle 5:13 pm:
SALVE, SIGNOR GATTI MI CHIAMO MARIA E AVREI DUE QUESISTI DA PORVI IO VORREI APRIRE UN NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO MA NON HO SOLDI PER APRIRE MI ADETTO UNA MIA AMICA CHE ESISTE UN SITO CROWDFULDING DOVE PUOI ESPORRE IL TUO PROGETTO E CON UNA CATEGORIA CHIAMATA DONATION-BASED LE PERSONE POSSONO DONARE DI LORO VOLONTà I LORO SOLDI . IO LI HO CHIAMATI E MI ANNO DETTO CHE DEVO FARMI PUBBLICITà SUI SOCIAL TWITTER E FACEBOOK PRIMA DOMANDA IO POSSO AORIRE UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA SU TWITTER E FACEBOOK SENZA AVERE PARITA IVA??? AVEVO SENTITO DI SI MA NON SON SICURA A RIGUARDO NON CREDO E UN ANNUNCIO ??????? MI PUO DARE UN SUGGERIMENTO GRAZIE! SECONDA DOMANDA MIO FRATELLO A UN NEGOZIO VIRTUALE PRIVATO NON A AZIENDA DI MAGLIETTE CON UN LOGO PERSONALE MA ZERO FATTURATO LA MIA DOMANDA E PUO FARLA ANCHE LUI UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA SENZA PARTITA IVA??? La ringrazio per il suo tempo attendo sue notizie appena le sarà possibile Le auguro una buona giornata Maria
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Buonasera sono il dott. Gatti Domenico. in merito alla sua domanda le dico che esistono varie piattaforme che permettono di fare il crownfunding. Si deve avere un progetto anche non necessariamente imprenditoriale. Le persone che intendono supportarlo poi versano degli importi sul conto corrente indicato. Ovviamente piu' persone sanno del progetto piu' saranno quelle che scelgono di sostenerlo finanziariamente. Quindi la pubblicità è importante. Buona serata dott. Gatti Domenico
Francesco Francesco da Napoli pubblicato il Settembre 14, 2019 alle 11:39 am:
Salve. Le mie domande riguardano le detrazioni irpef per ristrutturazioni edilizie, con fattura emessa all'intestatario dell'immobile ma con spese sostenute dal coniuge. La circolare n.20/E/2011 riconosce la detrazione Irpef anche nel caso in cui la fattura sia intestata al coniuge ma a condizione che nei documenti vi sia annotazione, ** anche successiva all’emissione **, della percentuale di spesa sostenuta da chi scarica. La circolare 11/E/2014 ha inoltre chiarito che l’annotazione in fattura deve essere inserita entro il primo anno in cui si fruisce della detrazione (prima della scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi). In cosa consiste questa annotazione ? E, sopratutto, si può inserire anche in una fattura ELETTRONICA, successivamente alla sua emissione (ad esempio dopo 4 mesi) ? Grazie mille Francesco
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Buongiorno sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che secondo la circolare 20 / E del 2011 emessa e pubblicata dall'Agenzia delle entrate la annotazione del coniuge che ha interamente sostenuto la spesa va inserita sulla fattura al momento di emissione o successivamente tramite consegna di fattura modificata (che sostituisce la precedente fattura consegnata) per inserimento di annotazione del soggetto che ha interamente sostenuto la spesa. Inoltre secondo la circolare 11 / E del 2014 emessa e pubblicata dall'Agenzia delle entrate la annotazione deve essere compiuta entro il primo anno di sostenimento della spesa. Ora nel caso della fattura elettronica a causa del fatto che la fattura non può essere soggetta a modifiche è chiaro che la annotazione del soggetto che ha interamente sostenuto la spesa va inserita al momento dell'emissione della fattura stessa. Nel caso in cui non dovesse risultare la annotazione nella fattura elettronica si presume che la spesa sia stata sostenuta dal coniuge intestatario della fattura se egli è anche intestatario o cointestatario del conto corrente dal quale è partito il bonifico per ristrutturazioni per il pagamento della fattura stessa. Buona giornata dott. Gatti Domenico
Anna Anna da Verona pubblicato il Settembre 10, 2019 alle 8:52 pm:
salve, mi chiamo Anna ho un paio di domande da porvi io ho intenzione di acquistare un immobile rustico del valore 1,200,000 euro una bella residenza per farci un ristorante il problema e che non ho soldi per acquistarlo mio marito mi a detto che esiste un sito chiamato crowdfulding dove con il metodo donation - based se non erro dove le persone ti donano soldi volontariamente senza che loro li ri vogliano indietro cosa che sono rimasta senza parole di questo portale le mie domande sono: io che non ho la partita iva posso aprire una campagna pubblicitaria su twitter o su facebook? i soldi che ricevo da queste persone devo dichiararle? esempio ricevo 1,200,00 euro per raccogliere fondi per il ristorante oppure 50,000 euro raccolti fondi per comprare il materiale o 500,000 euro per ristrutturazione i soldi che ricevo da queste persone di loro spontanea volontà???? quando acquisto l'immobile devo dichiararlo al 730 e alle agenzie delle entrate ? voglio solo comprarlo poi farò il ristorante adesso mi interessa compralo per creare una campagna crodfulding per acquistare l'immobile devo avvisare agenzie delle entrate un ultima domanda io posso aprire una campagna crodfulding per raccogliere fondi in modo donation-based per gli stipendi dei dipendenti? esempio 500,000 euro tra inps,inail,tfr,ecc in totale per il mio ristorante grazie per la pazienza attendo al piu presto vostre notizie e gratuita qui ce scritto ho letto scusi cordiali saluti Anna
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Buona sera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda una campagna crownfunding deve essere basata su una richiesta di denaro con indicazione delle motivazioni. Le motivazioni possono essere varie anche spese per il personale e contributi previdenziali : tali spese possono rientrare nel progetto di avviare l'attività di ristorazione. L'importo che si riceve non è imponibile fiscalmente. Non si devono compiere adempimenti. Inoltre gli importi che si ricevono non sono soggetti alla tassazione che riguarda le donazioni poiché si tratta di denaro ricevuto nell'ambito di un'attività di raccolta di fondi volta a costituire il capitale da investire in un'attività. Buona serata dott. Gatti Domenico

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Angelo Angelo da Udine pubblicato il Gennaio 16, 2020 alle 4:01 pm:
Buongiorno, scrivo per avere un informazione, se possibile. Io tra pochi giorni dovrei essere assunto da un azienda alimentare, con contratto flessibile al 74,qualcosa%. Nelle mie intenzioni ho quella di aprire un commercio online che sia quello tramite piattaforme varie o anche negozio online personale. Ho dubbi sulla fattibilità, nel senso se è possibile avviare un commercio regolare di tale attività o l'azienda dove andrò può negarmelo. Specifico che le cose che andrò a vendere non fanno concorrenza alla mia futura azienda. E se mi permettessero di aprirla, i 300 di inps dovrei versarli io o quelli della mia futura azienda basteranno? Grazie per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che c'è esonero per pagamento di contributi Inps commercianti solo nel caso di sussistenza di contratto di lavoro a tempo pieno. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Adrian Adrian da Roma pubblicato il Settembre 8, 2019 alle 12:31 pm:
Salve, sono una ragazza di 25 anni che vorrebbe avviare in attività di vendita di abbigliamento online. Siamo io e mia sorella di 16 anni a voler cominciare quest’attività. Vorremmo avere delucidazioni a riguardo ed essere seguite di conseguenza da un commercialista. Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le posso dire che potrebbe essere opportuno iniziare con vendite occasionali e poi aprire la partita IVA con opzione per regime forfetario. Se volete informazioni più dettagliate e volete avviare una collaborazione con il mio studio mi potete telefonare al numero di cellulare 3895559595. A causa della eccessiva pubblicità vi chiedo di inviarmi un messaggio con vostro recapito telefonico o di cellulare se intendete contattarmi. Grazie. Buona serata dott. Gatti Domenico
Giuseppe Giuseppe da België pubblicato il Luglio 22, 2019 alle 2:37 pm:
Buongiorno Dott. Gatti, vi contatto al fine di sapere più info possibile per aprire un'attività quale un "cafè letterario" nel Siciliano. incentivando il territorio socio-culturale della zona, dando spazio ad artisti emergenti, dando un punto di ritrovo ai giovani anche per leggere un libro; di fatti ci piacerebbe proporre inoltre alla casa Comunale la possibilità di trasferire la propria Biblioteca nell'attività. Diciamo che nell'immaginario c'è molto da fare e da chiedere, pertanto vengo al dunque. In che modo è possibile aprire un'attività con degli incentivi europei/statali facendo leva anche su fondi regionali per incentivare l'arte e la cultura nel territorio. concludo ringraziandovi e spero pertanto di ricevere un vostro aiuto magari privatamente. vi Auguro una buona settimana e un buon lavoro. Spero presto.
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che allo stato attuale per realizzare quanto da lei espresso la formula giusta sarebbe aprire un bar con la il bando "Resto al sud". Sarebbe un attività che realizza servizi e avrebbe anche una vocazione di promozione del territorio, come a me sembra di aver capito che lei voglia realizzare. Per ottenere un finanziamento sufficiente a realizzare il progetto (compreso quello di trasferire la biblioteca comunale, sempre che il comune lo permetta) si potrebbe pensare a una forma di srl con due soci in modo da poter arrivare a una richiesta di 100.000 €. Le dico che ci sono dei requisiti che però si devono avere per accedere ai bandi. Nel caso del bando "Resto al sud" per esempio il limite di età è di 46 anni e si deve trattare di soci che non abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non abbiano avviato già altra attività di impresa. Inoltre la parte a fondo perduto è del 35 % della spesa ammissibile poi il 65 % va restituito in 8 anni con un tasso di interessi pagato tramite un ulteriore contributo proveniente dai Fondi europei. Il prestito però è garantito dal fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. La sua domanda come vede per avere una risposta precisa richiederebbe informazioni altrettanto precise. Inoltre anche in presenza di tutte le informazioni la risposta è troppo complessa e lunga e sarebbe opportuna una consulenza a pagamento. Buona serata dott. Gatti Domenico

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Stefano Stefano da Grottaferrata pubblicato il Gennaio 21, 2020 alle 5:40 pm:
  Sono titolare di partita IVA e negli ultimi due anni ho lavorato come libero professionista con brevi contratti di tre mesi rinnovati non continuativamente. Per questo motivo il mio reddito indicato nel CUD rilasciato dall'azienda era basso e cioè di 3500 euro nel 2016 e di 3200 nel 2017. Ho fatto la dichiarazione dei redditi per entrambi (sono con il regime forfetario) e pagato le relative tasse. Parlando con un collega mi è venuto il dubbio se potevo invece non fare la dichiarazione e non pagare perché rientravo nella no tax area. Quindi la domanda che vi pongo è questa: secondo voi con il mio reddito così basso rientro nella no tax area essendo con partita IVA? Vi ringrazio
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che nel caso di apertura partita IVA si è comunque obbligati a presentare le dichiarazioni dei redditi in riferimento agli anni nei quali risulta attiva la partita IVA. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Antonio Antonio da Monza pubblicato il Settembre 30, 2019 alle 11:19 pm:
Buongiorno. Dal 1/1/2017 al 31/5/2017 ero co.co.pro. per un'azienda. Il 15/09/2017 apro P.I. regime forfettario e il principale cliente è la stessa azienda per la quale ero co.co.pro. Per il 2019 il principale cliente è sempre la stessa azienda. Domanda: per l'esercizio 2020, devo aderire al regime ordinario o posso rimanere forfettario? Grazie mille e buon lavoro
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Buona sera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che poiché ha fatturato prevalentemente verso un soggetto fiscale che è stato datore di lavoro nei due anni precedenti al 2019 allora nel corso del 2019 ha perso i requisti per rimanere nel regime forfetario; pertanto nel 2020 la sua azienda si trova nel regime ordinario. Buona serata Dott. Gatti Domenico
Angelo Angelo da Roma pubblicato il Settembre 4, 2019 alle 3:28 pm:
Buongiorno, io sono attualmente in regime forfettario (attività di vendita servizi e corsi online) sto valutando la proposta di un'azienda austriaca come venditore porta a porta ma so che non è compatibile con il regime forfettario domanda: fino al fatturato netto di 5.000 € proveniente dall'attività di venditore porta a porta potrei mantenere il regime forfettario per la mia attuale attività? e solo al superamento di tale soglia dovrei trovare un regime fiscale con IVA che possa andare bene per entrambe le attività? Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda lei può mantenere il regime forfetario fino al limite di 6410,26 € di compensi maturati per provvigioni per vendite a domicilio porta a porta. Nel caso in cui si supera tale importo come provvigioni e lei attivi il codice attività per vendite a domicilio porta a porta non ci si può più avvalere del regime forfetario. Buona serata dott. Gatti Domenico

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