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Angela Angela da Foggia pubblicato il Ottobre 11, 2019 alle 9:53 pm:
Salve sono Angela, sono una commerciante disoccupata ormai da 20 anni. Non sono sposata e ho una figlia diciannovenne. Dopo la morte di mia madre essendo mia figlia nipote convivente ha usufruito della reversibilità della nonna fino allo scorso anno. Col compimento del 18° anno mia figlia è beneficiaria di buoni fruttiferi tutelati dal tribunale dei minori e ottenuti x un risarcimento danni. Ho fatto l'isee universitario ed è venuto fuori un isee di ventimila euro. Io personalmente posseggo solo la casa dove abito. A questo punto non ho un lavoro e non posso chiedere nessun tipo di agevolazioni. Ma come funziona? Sapevo di poter continuare a fare la domanda all'inps x la reversibilità fino ai 26 anni di mia figlia se in regola con l'università. È ancora possibile? Io non facevo il 730 ora devo? Quei soldi ricevuti sono di mia figlia e del suo futuro. Così mi sembra di capire che abbiamo uno stipendio di quasi duemila euro al mese. Mi può illuminare dottor Gatti o indicarmi a chi rivolgermi. La ringrazio di cuore.
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Buona sera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che l'ISEE se è stato ben calcolato è venuto alto a causa del patrimonio mobiliare cioè dei buoni fruttiferi ottenuti da sua figlia. Se possiede un solo immobile e su di esso ha eletto residenza non rileva ai fini ISEE. Poi sua figlia puo' ottenere la reversibilità fino al compimento dei 26 anni a condizione che sia iscritta all'università. La domanda si presenta all'Inps. Per i soldi percepiti lei non deve presentare il modello 730. Il modello 730 al massimo lo può presentare sua figlia per recuperare imposte tramite detrazioni fiscali. Buona serata dott. Gatti Domenico Buona serata Dott. Gatti Domenico
giulia giulia da milano pubblicato il Settembre 23, 2019 alle 1:50 pm:
Buongiorno, nel 2018 ho percepito redditi per prestazioni occasionali per 7400 euro. La dichiarazione precompilata PF 2019 è corretta, ma prima di inviarla mi è sorto un dubbio sui contributi Gestione Separata INPS in cui mi sono iscritto l'anno scorso.( per cui è la prima volta che verso i contributi). Sulla dichiarazione PF 2019 sono a credito IRPEF di circa 700 euro, posso compensarli e versarli all'INPS o devo chiedere rimborso e fare un F24 e pagare a INPS GEST.SEPARATA il 34,23 % di 7400 euro? Infine quest'anno mi sono iscritto ad INARCASSA (essendo architetto), devo pagare qualche anticipazione a INPS GEST.SEPARATA per la prossima dichiarazione? Grazie Giulia.
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Buona sera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che lei dovrà pagare il 34,23 % sulla quota di reddito che eccede i 5000 euro annui e cioè su 2400 €. Un elemento importante è che non si deve eccedere l'importo di 2500 € per ogni committente. Potrà usare in compensazione il credito Irpef. Poi dal momento in cui lei è iscritta alla INARCASSA non deve più pagare la gestione separata Inps poiché assolverà alla INARCASSA la cassa obbligatoria di riferimento per architetti e ingegneri. Buona serata Dott. Gatti Domenico
Francesca Francesca da roma pubblicato il Settembre 21, 2019 alle 8:28 pm:
buona sera mi chiamo Francesca e volevo sapere io avrei in mente di investire 500 euro in una piattaforma chiamata peer to peer dove tu investi i toui soldi cioè impresti questi soldi ad aziende o altre persone con la speranza che dopo 20 anni avrai aumentato interressi esempio potrei avere una cifra di 50,000 euro no so di preciso spero che lei conosca questa piattaforma la prego mi aiuti!!!!! la mia unica domanda è io che do questi soldi e dopo ventanni se va tutto bene riesca a percepire i 50,000 euro io sono tenuta ad aprire la partita iva????? io non credo sono soldi che io investo in questa peer to peer grazie attendo al piu presto una sua risposta e gratuita o letto buona serata Francesca
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Buonasera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che il peer to peer nell'ambito della finanza consiste nel prestare denaro a chi ha intenzione di creare una determinata azienda o sviluppare nuovi prodotti nell'ambito della stessa azienda. Ovviamente tale denaro verra' restituito con interessi. Ovviamente ha i suoi rischi inserirsi in questi contesti. Buona serata dott. Gatti Domenico

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Angelo Angelo da Udine pubblicato il Gennaio 16, 2020 alle 4:01 pm:
Buongiorno, scrivo per avere un informazione, se possibile. Io tra pochi giorni dovrei essere assunto da un azienda alimentare, con contratto flessibile al 74,qualcosa%. Nelle mie intenzioni ho quella di aprire un commercio online che sia quello tramite piattaforme varie o anche negozio online personale. Ho dubbi sulla fattibilità, nel senso se è possibile avviare un commercio regolare di tale attività o l'azienda dove andrò può negarmelo. Specifico che le cose che andrò a vendere non fanno concorrenza alla mia futura azienda. E se mi permettessero di aprirla, i 300 di inps dovrei versarli io o quelli della mia futura azienda basteranno? Grazie per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che c'è esonero per pagamento di contributi Inps commercianti solo nel caso di sussistenza di contratto di lavoro a tempo pieno. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Adrian Adrian da Roma pubblicato il Settembre 8, 2019 alle 12:31 pm:
Salve, sono una ragazza di 25 anni che vorrebbe avviare in attività di vendita di abbigliamento online. Siamo io e mia sorella di 16 anni a voler cominciare quest’attività. Vorremmo avere delucidazioni a riguardo ed essere seguite di conseguenza da un commercialista. Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le posso dire che potrebbe essere opportuno iniziare con vendite occasionali e poi aprire la partita IVA con opzione per regime forfetario. Se volete informazioni più dettagliate e volete avviare una collaborazione con il mio studio mi potete telefonare al numero di cellulare 3895559595. A causa della eccessiva pubblicità vi chiedo di inviarmi un messaggio con vostro recapito telefonico o di cellulare se intendete contattarmi. Grazie. Buona serata dott. Gatti Domenico
Giuseppe Giuseppe da België pubblicato il Luglio 22, 2019 alle 2:37 pm:
Buongiorno Dott. Gatti, vi contatto al fine di sapere più info possibile per aprire un'attività quale un "cafè letterario" nel Siciliano. incentivando il territorio socio-culturale della zona, dando spazio ad artisti emergenti, dando un punto di ritrovo ai giovani anche per leggere un libro; di fatti ci piacerebbe proporre inoltre alla casa Comunale la possibilità di trasferire la propria Biblioteca nell'attività. Diciamo che nell'immaginario c'è molto da fare e da chiedere, pertanto vengo al dunque. In che modo è possibile aprire un'attività con degli incentivi europei/statali facendo leva anche su fondi regionali per incentivare l'arte e la cultura nel territorio. concludo ringraziandovi e spero pertanto di ricevere un vostro aiuto magari privatamente. vi Auguro una buona settimana e un buon lavoro. Spero presto.
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che allo stato attuale per realizzare quanto da lei espresso la formula giusta sarebbe aprire un bar con la il bando "Resto al sud". Sarebbe un attività che realizza servizi e avrebbe anche una vocazione di promozione del territorio, come a me sembra di aver capito che lei voglia realizzare. Per ottenere un finanziamento sufficiente a realizzare il progetto (compreso quello di trasferire la biblioteca comunale, sempre che il comune lo permetta) si potrebbe pensare a una forma di srl con due soci in modo da poter arrivare a una richiesta di 100.000 €. Le dico che ci sono dei requisiti che però si devono avere per accedere ai bandi. Nel caso del bando "Resto al sud" per esempio il limite di età è di 46 anni e si deve trattare di soci che non abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non abbiano avviato già altra attività di impresa. Inoltre la parte a fondo perduto è del 35 % della spesa ammissibile poi il 65 % va restituito in 8 anni con un tasso di interessi pagato tramite un ulteriore contributo proveniente dai Fondi europei. Il prestito però è garantito dal fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. La sua domanda come vede per avere una risposta precisa richiederebbe informazioni altrettanto precise. Inoltre anche in presenza di tutte le informazioni la risposta è troppo complessa e lunga e sarebbe opportuna una consulenza a pagamento. Buona serata dott. Gatti Domenico

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Stefano Stefano da Grottaferrata pubblicato il Gennaio 21, 2020 alle 5:40 pm:
  Sono titolare di partita IVA e negli ultimi due anni ho lavorato come libero professionista con brevi contratti di tre mesi rinnovati non continuativamente. Per questo motivo il mio reddito indicato nel CUD rilasciato dall'azienda era basso e cioè di 3500 euro nel 2016 e di 3200 nel 2017. Ho fatto la dichiarazione dei redditi per entrambi (sono con il regime forfetario) e pagato le relative tasse. Parlando con un collega mi è venuto il dubbio se potevo invece non fare la dichiarazione e non pagare perché rientravo nella no tax area. Quindi la domanda che vi pongo è questa: secondo voi con il mio reddito così basso rientro nella no tax area essendo con partita IVA? Vi ringrazio
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che nel caso di apertura partita IVA si è comunque obbligati a presentare le dichiarazioni dei redditi in riferimento agli anni nei quali risulta attiva la partita IVA. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Antonio Antonio da Monza pubblicato il Settembre 30, 2019 alle 11:19 pm:
Buongiorno. Dal 1/1/2017 al 31/5/2017 ero co.co.pro. per un'azienda. Il 15/09/2017 apro P.I. regime forfettario e il principale cliente è la stessa azienda per la quale ero co.co.pro. Per il 2019 il principale cliente è sempre la stessa azienda. Domanda: per l'esercizio 2020, devo aderire al regime ordinario o posso rimanere forfettario? Grazie mille e buon lavoro
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Buona sera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che poiché ha fatturato prevalentemente verso un soggetto fiscale che è stato datore di lavoro nei due anni precedenti al 2019 allora nel corso del 2019 ha perso i requisti per rimanere nel regime forfetario; pertanto nel 2020 la sua azienda si trova nel regime ordinario. Buona serata Dott. Gatti Domenico
Angelo Angelo da Roma pubblicato il Settembre 4, 2019 alle 3:28 pm:
Buongiorno, io sono attualmente in regime forfettario (attività di vendita servizi e corsi online) sto valutando la proposta di un'azienda austriaca come venditore porta a porta ma so che non è compatibile con il regime forfettario domanda: fino al fatturato netto di 5.000 € proveniente dall'attività di venditore porta a porta potrei mantenere il regime forfettario per la mia attuale attività? e solo al superamento di tale soglia dovrei trovare un regime fiscale con IVA che possa andare bene per entrambe le attività? Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda lei può mantenere il regime forfetario fino al limite di 6410,26 € di compensi maturati per provvigioni per vendite a domicilio porta a porta. Nel caso in cui si supera tale importo come provvigioni e lei attivi il codice attività per vendite a domicilio porta a porta non ci si può più avvalere del regime forfetario. Buona serata dott. Gatti Domenico

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