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Denis Denis pubblicato il Febbraio 22, 2019 alle 7:18 pm:
Buongiorno, apprezzo moltissimo il servizio che svolgete, per questo mi rivolgo a voi per sapere gli adempimenti fiscali per un'attività che vorrei praticare. Dopo aver lavorato per diversi anni come rilevatore prezzi, l'azienda in cui lavoravo a chiuso i battenti. Per questa ragione mi piacerebbe iniziare a fare lezione private di matematica, la mia prima passione. Mi potreste indicare dal punto di vista fiscale come mi dovrei muovere? Grazie anticipate. In attesa di una vostra cortese risposta e augurandovi un buon lavoro come già state svolgendo al meglio, vi invio cordiali saluti
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Nel caso di lezioni di matematica lei può iniziare cosi con note di prestazioni occasionali fino a 3125 di reddito lordo per ogni committente e 6250 per tutte le prestazioni come reddito lordo. In alternativa i voucher fino a 7000 € di compensi. Superato tale limite deve aprire la partita iva con codice ateco 85.59.90 e va in forfetario. Poi si presenta ogni anno per l'anno precedente dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo con pagamento del 3,9 % sul totale ricavi incassati nell'anno di riferimento e poi l'Inps (in gestione separata) per importo ridotto del 35 % rispetto all'importo calcolato sul reddito imponibile ai fini forfetario e cioè il 65 % del 25,72 % dell'importo imponibile ai fini imposta sostitutiva. I contributi Inps sono deducibili ai fini imposta sostitutiva rispetto all'anno di pagamento. Non si paga né IVA né Irpef e né Irap. Per ulteriori consulenze è previsto il pagamento di un corrispettivo. Si richiede di porre le domande e poi si riceverà preventivo per il costo della risposta. Poi nel caso in cui si voglia intraprendere un percorso di collaborazione professionale ci si può sentire telefonicamente al numero 3895559595 e poi ne parliamo. Saluti dott, Gatti Domenico
Denis Denis da Pescara pubblicato il Febbraio 22, 2019 alle 7:14 pm:
Buongiorno, apprezzo moltissimo il servizio che svolgete, per questo mi rivolgo a voi per sapere gli adempimenti fiscali per un'attività che vorrei praticare. Dopo aver lavorato per diversi anni come rilevatore prezzi, l'azienda in cui lavoravo a chiuso i battenti. Per questa ragione mi piacerebbe iniziare a fare lezione private di matematica, la mia prima passione. Mi potreste indicare dal punto di vista fiscale, come posso regolamentare la mia posizione? Grazie anticipate. In attesa di una vostra cortese risposta e augurandovi un buon lavoro come già state svolgendo al meglio, vi invio cordiali saluti
ilcommercialistaonline Risposta dell'amministratore di: ilcommercialistaonline
Nel caso di lezioni di matematica lei può iniziare cosi con note di prestazioni occasionali fino a 3125 di reddito lordo per ogni committente e 6250 per tutte le prestazioni come reddito lordo. In alternativa i voucher fino a 7000 € di compensi. Superato tale limite deve aprire la partita iva con codice ateco 85.59.90 e va in forfetario. Poi si presenta ogni anno per l'anno precedente dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo con pagamento del 3,9 % sul totale ricavi incassati nell'anno di riferimento e poi l'Inps (in gestione separata) per importo ridotto del 35 % rispetto all'importo calcolato sul reddito imponibile ai fini forfetario e cioè il 65 % del 25,72 % dell'importo imponibile ai fini imposta sostitutiva. I contributi Inps sono deducibili ai fini imposta sostitutiva rispetto all'anno di pagamento. Non si paga né IVA né Irpef e né Irap. Per ulteriori consulenze è previsto il pagamento di un corrispettivo. Si richiede di porre le domande e poi si riceverà preventivo per il costo della risposta. Poi nel caso in cui si voglia intraprendere un percorso di collaborazione professionale ci si può sentire telefonicamente al numero 3895559595 e poi ne parliamo. Saluti dott, Gatti Domenico
Paolo Paolo pubblicato il Febbraio 13, 2019 alle 4:30 pm:
Salve, vorrei gentilmente chiedere qualche informazione; vorrei aprire un locale di svago, trattasi di giochi di tavolo, zona relax per leggere libri, videogiochi ma il tutto senza vincita di denaro, solo esclusivamente di svago, forse anche un distributore automatico di bevande, ed ecco le domande; è possibile ricevere una quota irrisoria di compenso mensile da parte di chi ne fa uso all'interno? Sono obbligato ad aprire la Partita Iva? Oppure basta fare una ricevuta fiscale? Grazie mille, saluti.
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Buonasera in tale caso il percorso è il seguente : lei deve prima aprire la partita iva e poi ditta individuale con licenze secondo termini di legge poi successivamente quando ha "rodato" il locale e l'attività si può stipulare un contratto di fitto d'azienda a chi poi se ne occuperà. Subito dopo, essendo l'unica azienda ceduta, lei può cessare la partita iva e si fa subentrare il conduttore nelle licenze dell'azienda. A quel punto il corrispettivo da cessione d'azienda (l'unica azienda) è imponibile ai fini irpef e lei deve semplicemente rilasciare una ricevuto per il pagamento dei corrispettivi per cessione di'azienda e non ricevuta fiscale. Per ulteriori consulenze è previsto il pagamento di un corrispettivo. Si richiede di porre la domanda e poi si riceverà preventivo per il costo della risposta. Nel caso si voglia intraprendere invece un percorso di collaborazione professionale ci si può sentire telefonicamente al numero 3895559595 e poi ne parliamo. Saluti dott. Gatti domenico

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Angelo Angelo da Udine pubblicato il Gennaio 16, 2020 alle 4:01 pm:
Buongiorno, scrivo per avere un informazione, se possibile. Io tra pochi giorni dovrei essere assunto da un azienda alimentare, con contratto flessibile al 74,qualcosa%. Nelle mie intenzioni ho quella di aprire un commercio online che sia quello tramite piattaforme varie o anche negozio online personale. Ho dubbi sulla fattibilità, nel senso se è possibile avviare un commercio regolare di tale attività o l'azienda dove andrò può negarmelo. Specifico che le cose che andrò a vendere non fanno concorrenza alla mia futura azienda. E se mi permettessero di aprirla, i 300 di inps dovrei versarli io o quelli della mia futura azienda basteranno? Grazie per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che c'è esonero per pagamento di contributi Inps commercianti solo nel caso di sussistenza di contratto di lavoro a tempo pieno. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Adrian Adrian da Roma pubblicato il Settembre 8, 2019 alle 12:31 pm:
Salve, sono una ragazza di 25 anni che vorrebbe avviare in attività di vendita di abbigliamento online. Siamo io e mia sorella di 16 anni a voler cominciare quest’attività. Vorremmo avere delucidazioni a riguardo ed essere seguite di conseguenza da un commercialista. Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le posso dire che potrebbe essere opportuno iniziare con vendite occasionali e poi aprire la partita IVA con opzione per regime forfetario. Se volete informazioni più dettagliate e volete avviare una collaborazione con il mio studio mi potete telefonare al numero di cellulare 3895559595. A causa della eccessiva pubblicità vi chiedo di inviarmi un messaggio con vostro recapito telefonico o di cellulare se intendete contattarmi. Grazie. Buona serata dott. Gatti Domenico
Giuseppe Giuseppe da België pubblicato il Luglio 22, 2019 alle 2:37 pm:
Buongiorno Dott. Gatti, vi contatto al fine di sapere più info possibile per aprire un'attività quale un "cafè letterario" nel Siciliano. incentivando il territorio socio-culturale della zona, dando spazio ad artisti emergenti, dando un punto di ritrovo ai giovani anche per leggere un libro; di fatti ci piacerebbe proporre inoltre alla casa Comunale la possibilità di trasferire la propria Biblioteca nell'attività. Diciamo che nell'immaginario c'è molto da fare e da chiedere, pertanto vengo al dunque. In che modo è possibile aprire un'attività con degli incentivi europei/statali facendo leva anche su fondi regionali per incentivare l'arte e la cultura nel territorio. concludo ringraziandovi e spero pertanto di ricevere un vostro aiuto magari privatamente. vi Auguro una buona settimana e un buon lavoro. Spero presto.
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che allo stato attuale per realizzare quanto da lei espresso la formula giusta sarebbe aprire un bar con la il bando "Resto al sud". Sarebbe un attività che realizza servizi e avrebbe anche una vocazione di promozione del territorio, come a me sembra di aver capito che lei voglia realizzare. Per ottenere un finanziamento sufficiente a realizzare il progetto (compreso quello di trasferire la biblioteca comunale, sempre che il comune lo permetta) si potrebbe pensare a una forma di srl con due soci in modo da poter arrivare a una richiesta di 100.000 €. Le dico che ci sono dei requisiti che però si devono avere per accedere ai bandi. Nel caso del bando "Resto al sud" per esempio il limite di età è di 46 anni e si deve trattare di soci che non abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non abbiano avviato già altra attività di impresa. Inoltre la parte a fondo perduto è del 35 % della spesa ammissibile poi il 65 % va restituito in 8 anni con un tasso di interessi pagato tramite un ulteriore contributo proveniente dai Fondi europei. Il prestito però è garantito dal fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. La sua domanda come vede per avere una risposta precisa richiederebbe informazioni altrettanto precise. Inoltre anche in presenza di tutte le informazioni la risposta è troppo complessa e lunga e sarebbe opportuna una consulenza a pagamento. Buona serata dott. Gatti Domenico

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Stefano Stefano da Grottaferrata pubblicato il Gennaio 21, 2020 alle 5:40 pm:
  Sono titolare di partita IVA e negli ultimi due anni ho lavorato come libero professionista con brevi contratti di tre mesi rinnovati non continuativamente. Per questo motivo il mio reddito indicato nel CUD rilasciato dall'azienda era basso e cioè di 3500 euro nel 2016 e di 3200 nel 2017. Ho fatto la dichiarazione dei redditi per entrambi (sono con il regime forfetario) e pagato le relative tasse. Parlando con un collega mi è venuto il dubbio se potevo invece non fare la dichiarazione e non pagare perché rientravo nella no tax area. Quindi la domanda che vi pongo è questa: secondo voi con il mio reddito così basso rientro nella no tax area essendo con partita IVA? Vi ringrazio
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che nel caso di apertura partita IVA si è comunque obbligati a presentare le dichiarazioni dei redditi in riferimento agli anni nei quali risulta attiva la partita IVA. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Antonio Antonio da Monza pubblicato il Settembre 30, 2019 alle 11:19 pm:
Buongiorno. Dal 1/1/2017 al 31/5/2017 ero co.co.pro. per un'azienda. Il 15/09/2017 apro P.I. regime forfettario e il principale cliente è la stessa azienda per la quale ero co.co.pro. Per il 2019 il principale cliente è sempre la stessa azienda. Domanda: per l'esercizio 2020, devo aderire al regime ordinario o posso rimanere forfettario? Grazie mille e buon lavoro
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Buona sera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che poiché ha fatturato prevalentemente verso un soggetto fiscale che è stato datore di lavoro nei due anni precedenti al 2019 allora nel corso del 2019 ha perso i requisti per rimanere nel regime forfetario; pertanto nel 2020 la sua azienda si trova nel regime ordinario. Buona serata Dott. Gatti Domenico
Angelo Angelo da Roma pubblicato il Settembre 4, 2019 alle 3:28 pm:
Buongiorno, io sono attualmente in regime forfettario (attività di vendita servizi e corsi online) sto valutando la proposta di un'azienda austriaca come venditore porta a porta ma so che non è compatibile con il regime forfettario domanda: fino al fatturato netto di 5.000 € proveniente dall'attività di venditore porta a porta potrei mantenere il regime forfettario per la mia attuale attività? e solo al superamento di tale soglia dovrei trovare un regime fiscale con IVA che possa andare bene per entrambe le attività? Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda lei può mantenere il regime forfetario fino al limite di 6410,26 € di compensi maturati per provvigioni per vendite a domicilio porta a porta. Nel caso in cui si supera tale importo come provvigioni e lei attivi il codice attività per vendite a domicilio porta a porta non ci si può più avvalere del regime forfetario. Buona serata dott. Gatti Domenico

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