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71 messaggi.
Giuliana Giuliana da Trezzano S/N pubblicato il Aprile 30, 2019 alle 4:17 pm:
Buongiorno, sono una parrucchiera in regime forfettario. Vorrei sapere se dall'1/1/2020 sarò obbligata anche io a dotarmi di registratore di cassa per l'invio telematico dei corrispettivi. Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda dal 01/01/2020 anche gli artigiani e dunque anche i parrucchieri dovranno trasmettere i corrispettivi elettronici. Questo vale sia se si è nel regime forfetario che nel regime ordinario. Saluti dott. Gatti Domenico
Lorenzo Lorenzo da Milano pubblicato il Aprile 29, 2019 alle 1:50 pm:
Buongiorno, vorrei affittare una camera a una ragazza in cambio di pulizie domestiche e un contributo per le spese di fornitura luce e gas. Non so che tipo di contratto fare, e come poter registrarlo. Potete darmi un consiglio? Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda lei può fittare una stanza a un canone + spese per utenze. Poi può preparare il contratto inserendo opzione per cedolare secca. L'opzione per la cedolare secca per una porzione di immobile vincola però alla cedolare secca anche per le altre porzioni della stessa unità immobiliare se si intende fittare altre porzioni della stessa unità immobiliare. Al contratto di locazione è opportuno che si alleghi una planimetria nella quale si evidenzi la porzione dell'unità immobiliare che si intende fittare. Saluti dott. Gatti Domenico
Roberta Roberta da Milano pubblicato il Aprile 1, 2019 alle 3:35 pm:
Buongiorno, Avrei bisogno di una consulenza in merito alla mia busta paga. Ho terminato tutte le ferie del 2017 ma ancora ho 42 ore di permesso e da CCNL scadono il 30 giugno del 2019 A febbraio ho chiesto due giorni di ferie e senza il mio consenso mi hanno scalato 12 ore di permesso La mia collega che si occupa delle buste paghe afferma che c'è una legge che dice che il datore di lavoro può scalare a suo piacimento ferie o permessi a seconda della data Volevo capire se esiste veramente un decreto, una legge o qualcosa che veramente da questo potere decisionale al datore di lavoro Grazie Roberta
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che non esiste nessuna legge o contratto collettivo nazionale o contratto aziendale che preveda né è possibile prevedere che il datore di lavoro scelga come un suo dipendente possa fruire dei permessi e delle ferie. Quindi lei ha il diritto di far valere la sua scelta in merito alla modalità di fruizione delle ferie e permessi. Questo vale al di la della possibilità di monetizzazione che c'è il merito ai permessi non goduti. Le ferie non possono essere monetizzate ma solo godute e non si perdono mai; in pochi casi possono essere monetizzate e tra questi vi è il caso di statuizione di un piano di ferie superiore a 4 settimane da parte dell'azienda (in tal caso si possono monetizzare solo le ferie che eccedono rispetto alle 4 settimane). Poi in caso di risoluzione del contratto di lavoro ha diritto alla monetizzazione delle ferie no godute. Per questo motivo spesso i datori di lavoro preferiscono scalare i permessi e non le ferie : in questo modo a giugno di ogni anno in riferimento ai permessi maturati, non goduti e non più utilizzabili per scadenza del periodo di riferimento si monetizzano meno permessi poiché in parte risultano utilizzati. Se le occorrono altre consulenze o se intende farsi assistere in modo continuativo mi può telefonare al seguente numero di cellulare 3895559595 oppure mi può scrivere sul seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] . Saluti dott. Gatti Domenico

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Angelo Angelo da Udine pubblicato il Gennaio 16, 2020 alle 4:01 pm:
Buongiorno, scrivo per avere un informazione, se possibile. Io tra pochi giorni dovrei essere assunto da un azienda alimentare, con contratto flessibile al 74,qualcosa%. Nelle mie intenzioni ho quella di aprire un commercio online che sia quello tramite piattaforme varie o anche negozio online personale. Ho dubbi sulla fattibilità, nel senso se è possibile avviare un commercio regolare di tale attività o l'azienda dove andrò può negarmelo. Specifico che le cose che andrò a vendere non fanno concorrenza alla mia futura azienda. E se mi permettessero di aprirla, i 300 di inps dovrei versarli io o quelli della mia futura azienda basteranno? Grazie per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che c'è esonero per pagamento di contributi Inps commercianti solo nel caso di sussistenza di contratto di lavoro a tempo pieno. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Adrian Adrian da Roma pubblicato il Settembre 8, 2019 alle 12:31 pm:
Salve, sono una ragazza di 25 anni che vorrebbe avviare in attività di vendita di abbigliamento online. Siamo io e mia sorella di 16 anni a voler cominciare quest’attività. Vorremmo avere delucidazioni a riguardo ed essere seguite di conseguenza da un commercialista. Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le posso dire che potrebbe essere opportuno iniziare con vendite occasionali e poi aprire la partita IVA con opzione per regime forfetario. Se volete informazioni più dettagliate e volete avviare una collaborazione con il mio studio mi potete telefonare al numero di cellulare 3895559595. A causa della eccessiva pubblicità vi chiedo di inviarmi un messaggio con vostro recapito telefonico o di cellulare se intendete contattarmi. Grazie. Buona serata dott. Gatti Domenico
Giuseppe Giuseppe da België pubblicato il Luglio 22, 2019 alle 2:37 pm:
Buongiorno Dott. Gatti, vi contatto al fine di sapere più info possibile per aprire un'attività quale un "cafè letterario" nel Siciliano. incentivando il territorio socio-culturale della zona, dando spazio ad artisti emergenti, dando un punto di ritrovo ai giovani anche per leggere un libro; di fatti ci piacerebbe proporre inoltre alla casa Comunale la possibilità di trasferire la propria Biblioteca nell'attività. Diciamo che nell'immaginario c'è molto da fare e da chiedere, pertanto vengo al dunque. In che modo è possibile aprire un'attività con degli incentivi europei/statali facendo leva anche su fondi regionali per incentivare l'arte e la cultura nel territorio. concludo ringraziandovi e spero pertanto di ricevere un vostro aiuto magari privatamente. vi Auguro una buona settimana e un buon lavoro. Spero presto.
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che allo stato attuale per realizzare quanto da lei espresso la formula giusta sarebbe aprire un bar con la il bando "Resto al sud". Sarebbe un attività che realizza servizi e avrebbe anche una vocazione di promozione del territorio, come a me sembra di aver capito che lei voglia realizzare. Per ottenere un finanziamento sufficiente a realizzare il progetto (compreso quello di trasferire la biblioteca comunale, sempre che il comune lo permetta) si potrebbe pensare a una forma di srl con due soci in modo da poter arrivare a una richiesta di 100.000 €. Le dico che ci sono dei requisiti che però si devono avere per accedere ai bandi. Nel caso del bando "Resto al sud" per esempio il limite di età è di 46 anni e si deve trattare di soci che non abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non abbiano avviato già altra attività di impresa. Inoltre la parte a fondo perduto è del 35 % della spesa ammissibile poi il 65 % va restituito in 8 anni con un tasso di interessi pagato tramite un ulteriore contributo proveniente dai Fondi europei. Il prestito però è garantito dal fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. La sua domanda come vede per avere una risposta precisa richiederebbe informazioni altrettanto precise. Inoltre anche in presenza di tutte le informazioni la risposta è troppo complessa e lunga e sarebbe opportuna una consulenza a pagamento. Buona serata dott. Gatti Domenico

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Stefano Stefano da Grottaferrata pubblicato il Gennaio 21, 2020 alle 5:40 pm:
  Sono titolare di partita IVA e negli ultimi due anni ho lavorato come libero professionista con brevi contratti di tre mesi rinnovati non continuativamente. Per questo motivo il mio reddito indicato nel CUD rilasciato dall'azienda era basso e cioè di 3500 euro nel 2016 e di 3200 nel 2017. Ho fatto la dichiarazione dei redditi per entrambi (sono con il regime forfetario) e pagato le relative tasse. Parlando con un collega mi è venuto il dubbio se potevo invece non fare la dichiarazione e non pagare perché rientravo nella no tax area. Quindi la domanda che vi pongo è questa: secondo voi con il mio reddito così basso rientro nella no tax area essendo con partita IVA? Vi ringrazio
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Buongiorno sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che nel caso di apertura partita IVA si è comunque obbligati a presentare le dichiarazioni dei redditi in riferimento agli anni nei quali risulta attiva la partita IVA. Buona giornata Dott. Gatti Domenico
Antonio Antonio da Monza pubblicato il Settembre 30, 2019 alle 11:19 pm:
Buongiorno. Dal 1/1/2017 al 31/5/2017 ero co.co.pro. per un'azienda. Il 15/09/2017 apro P.I. regime forfettario e il principale cliente è la stessa azienda per la quale ero co.co.pro. Per il 2019 il principale cliente è sempre la stessa azienda. Domanda: per l'esercizio 2020, devo aderire al regime ordinario o posso rimanere forfettario? Grazie mille e buon lavoro
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Buona sera sono il dott. Gatti Domenico. In merito alla sua domanda le dico che poiché ha fatturato prevalentemente verso un soggetto fiscale che è stato datore di lavoro nei due anni precedenti al 2019 allora nel corso del 2019 ha perso i requisti per rimanere nel regime forfetario; pertanto nel 2020 la sua azienda si trova nel regime ordinario. Buona serata Dott. Gatti Domenico
Angelo Angelo da Roma pubblicato il Settembre 4, 2019 alle 3:28 pm:
Buongiorno, io sono attualmente in regime forfettario (attività di vendita servizi e corsi online) sto valutando la proposta di un'azienda austriaca come venditore porta a porta ma so che non è compatibile con il regime forfettario domanda: fino al fatturato netto di 5.000 € proveniente dall'attività di venditore porta a porta potrei mantenere il regime forfettario per la mia attuale attività? e solo al superamento di tale soglia dovrei trovare un regime fiscale con IVA che possa andare bene per entrambe le attività? Grazie
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Buonasera sono Gatti Domenico. In merito alla sua domanda lei può mantenere il regime forfetario fino al limite di 6410,26 € di compensi maturati per provvigioni per vendite a domicilio porta a porta. Nel caso in cui si supera tale importo come provvigioni e lei attivi il codice attività per vendite a domicilio porta a porta non ci si può più avvalere del regime forfetario. Buona serata dott. Gatti Domenico

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